CORONAVIRUS

SICUREZZA E SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO

CORONAVIRUS: I virologi hanno classificato e ribattezzato il nuovo coronavirus “SARS-Cov-2” per la sua affinità genetica con il virus della SARS, sebbene dal punto di vista clinico i casi di sindrome respiratoria acuta grave siano in questo caso una minoranza. L’Organizzazione mondiale della sanità ha invece optato per un nome più neutro: COVID-19 (che sta per “Coronavirus Disease, emersa nel 2019).

Il quadro clinico dalla più ampia casistica di pazienti affetti da COVID-19 pubblicata finora, su oltre 1.000 pazienti da più di 550 ospedali nella trentina di province cinesi più colpite dall’epidemia emergono alcuni dati:

  • L’età mediana era di 47 anni, con una leggera prevalenza dei casi tra gli uomini rispetto alle donne.
  • I sintomi prevalenti sono febbre e tosse; dolori muscolari, difficoltà respiratorie; malessere generale, raffreddore. Rara la diarrea.
  • I tempi di incubazione, per cui altri studi avevano indicato una media di 5-10 giorni, risultano in questa casistica in media di 3 giorni (range 0-24).
  • Nella metà dei casi la TAC polmonare all’ingresso mostrava un quadro di polmonite interstiziale. Linfopenia nell’82,1% dei casi.
  • Il 5% dei casi è stato ricoverato in terapia intensiva e l’1,3% per cento è deceduto.

TRASMISSIONE DEL CORONAVIRUS:

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo;
  • contatti diretti personali;
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi;
  • In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale;

Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione. La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione. Le persone più vulnerabili a manifestare le complicanze secondarie all’infezione da Coronavirus 2019-nCoV sono gli anziani, le persone immunodepresse e quelle con malattie concomitanti, quali diabete e cardiopatie.

CORONAVIRUS: DATORI DI LAVORO E DIRIGENTI

Le azioni che i datori di lavoro e i dirigenti possono mettere in atto per la riduzione della diffusione del virus:

  • provvedere affinché i lavoratori che presentino i sintomi su descritti lascino prontamente i luoghi di lavoro e non siano riammessi al lavoro se non dopo specifica certificazione medica sulla assenza di contagiosità.
  • rendere disponibili, ove necessari, fazzolettini di carta e salviette monouso per contribuire a tenere sempre pulite le postazioni di lavoro (ripiano della scrivania, tastiera del computer, telefono) e idonei recipienti per il loro smaltimento;
  • provvedere che sul posto di lavoro sia sempre assicurata la disponibilità a sufficienza, di detergenti liquidi a base di alcol (minimo 60%), e ove necessario nelle aree comuni (quali sale di attesa, aree break, posti di ristoro, bar e mense aziendali, corridoi, servizi igienici, spogliatoi ecc.) la disponibilità di salviette monouso umidificate per poter effettuare con frequenza la pulizia delle mani, anche in assenza di acqua e sapone;
  • disporre affinché siano effettuate nei luoghi di lavoro pulizie con la necessaria regolarità. Almeno una volta al giorno, e tutte le volte che le superfici dure che più comunemente possono essere toccate da più persone (quali ad esempio ripiani di scrivanie e tavoli, computer e relativi accessori, maniglie, telefoni, lavandini e rubinetti ecc.) appaiano visibilmente sporche, prima e dopo i pasti in ambienti destinati alla refezione, utilizzando comuni prodotti detergenti ad uso domestico, secondo le istruzioni riportate in etichetta.
  • provvedere affinché siano fornite ai lavoratori corrette informazioni sulla nuova epidemia in forma e linguaggio facilmente comprensibili da parte di tutti i lavoratori, operando allo scopo in stretto collegamento con le autorità sanitarie locali e/o attingendo alle fonti ufficiali di informazioni;
  • rendere disponibili sul luogo di lavoro un adeguato numero di mascherine respiratorie, fornendo le opportune indicazioni solo per il loro utilizzo da parte dei soggetti con sintomi respiratori, o anche da parte degli addetti al primo soccorso o di altre persone che potrebbero occasionalmente dover assistere temporaneamente il dipendente con sintomi simili che in ogni caso dovrebbero comportare l’allontanamento precauzionale dal posto di lavoro.

CORONAVIRUS: DIPENDENTI

Le azioni che i dipendenti posso adottare per la riduzione della diffusione del virus:

  • ridurre i rischi di esposizione all’infezione riducendo anche nella vita privata la frequentazione di luoghi affollati e limitando i contatti fisici (stringere le mani, abbracciare, baciare);
  • evitare per quanto possibile contatti ravvicinati con le persone malate o che potrebbero esserlo (cercando di tenere una distanza non inferiore a circa un metro e mezzo);
  • rimanere a casa in caso di presenza dei sintomi come febbre, mal di gola, tosse, malessere generale e prendere contatto con il medico curante. I dipendenti che condividono l’abitazione con un familiare/convivente ammalato, dovranno avere l’accortezza di avvertire le autorità preposte ove non fossero stati contattati da queste.

In caso di presentazione dei primi sintomi sul posto di lavoro occorre:

  • indossare una mascherina protettiva (mascherina chirurgica) se resa disponibile dal datore di lavoro e tollerata, in caso contrario utilizzare comunque un fazzoletto di carta per coprire naso e bocca durante tosse o starnuto, sino all’allontanamento dal posto di lavoro;
  • avvertire immediatamente il diretto superiore o il datore di lavoro per essere autorizzati a rientrare a casa il prima possibile.

In caso di problemi respiratori, è possibile contattare il proprio medico di base, il numero unico 112 o il 1500 per riferire le proprie condizioni di salute e capire come comportarsi in assoluta sicurezza.

 

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